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Ho il piacere di guidare una squadra giovane di atleti giovani e insieme stiamo percorrendo una bella rotta per migliorarci nella pratica dello Sport della Vela. Durante una delle ultime sessioni di allenamento sono inciampato in un panino. “X” mi ha chiesto un panino di “Y”, assicurandomi di avere l’assenso di “Y”: ho dato il panino a “X”. In realtà “Y” non sapeva nulla e si è ritrovato senza panino. Avrei dovuto chiedere, anzi controllare io con “Y”? Non penso, altrimenti dove sta la fiducia tra me e gli atleti e tra gli atleti stessi? Chiarita la situazione, che tutto sommato non è assolutamente grave, l’abbiamo usata come spunto proprio per affrontare il discorso della fiducia nella nostra squadra .. (continua)
Esercitare la fiducia è un meccanismo arduo, complesso da far partire, dispendioso da promuovere ma non di per sé difficile una volta instaurato, perché se ne vedono i benefici velocemente, che sono invece molto difficili da figurare in fase preventiva. C’è tantissima letteratura intorno a questo argomento, molto interessante da esplorare e che ci può aiutare a trovare i punti da cui partire per trovare il nostro personale approccio alla questione, e il modo con cui portarlo all’interno delle organizzazioni di cui facciamo parte, tenendo presente che un’organizzazione rappresenta qualsiasi tipo di comunità che fa qualcosa, dalla sfera privata di una famiglia, a quella istituzionale di un governo, passando per i team di lavoro o sportivi, compagnie teatrali o scuole, e via dicendo.
Prendo due spunti (tra tutti quelli che ho apprezzato) da Patrick Lencioni e Simon Sinek per articolare il discorso e sottolineare il motivo per cui una solida base di fiducia è necessaria per costruire l’impalcatura della nostra organizzazione. Lencioni, nel suo libro “The 5 Dysfunctions of a Team” parla di “mancanza di fiducia” (lack of trust) tra i 5 motivi per cui un team non funziona, e lo mette proprio al primo posto, alla base della sua rappresentazione piramidale delle 5 disfunzioni; Simon Sinek, nel suo video “Performance vs Trust”, mostra quanto la fiducia sia prioritaria rispetto all’abilità per il raggiungimento del risultato di squadra, arrivando a definire “tossico” un elemento che non rientra in un range di fiducia apprezzabile.
Come possiamo far si che la nostra organizzazione abbia la base giusta di fiducia per operare al meglio? E’ una questione comportamentale e va ispirata e promossa con costanza e apertura in modo da espanderla gradualmente a tutti i membri del gruppo. La mancanza di fiducia dipende dall’incapacità (o la non volontà) a presentarsi vulnerabili agli altri e a relazionarsi in maniera aperta e trasparente con gli altri, in poche parole ad avere un comportamento difensivo e dunque aver paura a chiedere aiuto. Per cambiare questo comportamento, o per creare la base di fiducia di cui abbiamo bisogno, serve un apporto di leadership che, senza paura, si comporti nel modo giusto. Mostrarsi vulnerabili significa riconoscere i propri errori e accettare la critica, essere trasparenti vuol dire essere quello che si è, senza presentarsi come quello che non si è per mascherare qualcosa. Se partiamo da questo punto, il percorso è imboccato; e se come secondo passo cominciamo anche a dare fiducia agli altri per far perdere loro la paura di sbagliare, il cammino sarà anche più veloce.
Ma perché la fiducia gioca un ruolo così fondamentale da essere considerata prioritaria rispetto alle abilità individuali? Il lavoro di squadra non è una staffetta, cioè la somma di settori gestiti individualmente, ma un lavoro collegiale in cui ci si supporta a vicenda e il risultato è superiore alla somma delle individualità. Per supportarsi a vicenda serve fiducia perché se non c’è fiducia si instaura un processo di “controllo” e quindi gerarchico, e a quel punto non esiste più il supporto e neanche il lavoro collegiale.
(.. continua) Cosa succederà domenica prossima se “X” mi chiederà nuovamente il panino di “Y” assicurandomi che “Y” è d’accordo? Glielo darò di nuovo, ;D .. senza controllare. Prima la fiducia!
Dai un’occhiata a “The 5 Dysfunctions of a Team” di Patrick Lencioni e a “Performance Vs Trust” di Simon Sinek per vedere da dove ho tratto questa idea.
Più notizie sulle 5 Dysfunctions nelle prossime settimane, a presto!
2 pensieri riguardo “La storia di un panino: la fiducia e la base del lavoro di squadra”