estremi, 55 giorni dopo

Leggo commenti e articoli che dicono che siamo alla follia. A me non sembra. Siamo ad un punto molto importante, invece, dove si sta consumando uno scontro fondamentale per provare a riequilibrare il futuro. E mi ritengo fortunato a vedere questo scontro che si consuma nel Parlamento, con morti e feriti virtuali, perché si tratta di uno scontro innocuo. Qualcuno ha mai pensato che la realtà di una rivolta o di una guerra civile, che lascerebbe morti e feriti non virtuali, possa essere molto più vicina di quello che si vuol credere? Questa è la Storia: tutti i  grandi cambiamenti passano sempre attraverso eventi tragici, sempre. Un riequilibrio delle forze passa sempre per la forza. Chi ha fame, chi è disperato, chi non ci crede proprio più, chi non ci ha mai creduto, chi pensa che solo la violenza aggiusti le cose, chi cova odi e rancori … tutti questi “chi” un giorno potrebbero pensare di sparare, invece di spararsi. Per questo non credo che siamo alla follia, ma semplicemente in un processo di cambiamento profondo, dovuto e richiesto.

Ho concluso i miei Estremi? di 55 giorni fa con una considerazione: “Il Tempo mi darà qualche risposta, eventualmente mi spiegherà perché ho sbagliato. Mi spiace non riuscirlo a vedere oggi, ma oggi sono contento, sono felice, sono soddisfatto.” Forse 55 giorni non sono sufficienti per capire dove ho sbagliato, ma iniziano già ad essere un tempo ragionevole per confrontarsi un po’. Lasciando da parte i pettegolezzi, che non servono a nulla se non a divertirsi con una dose di ironia e sarcasmo, cosa vedo stamattina? Vedo un sistema politico del quale tutti ci siamo lamentati arrestarsi davanti alla novità. Il Nuovo, spesso, conta molto più della quantità, il Nuovo ha un appeal che il vecchiume non ha. E attira l’attenzione anche di chi non aveva mai considerato l’idea di spingere per un cambiamento. Chiaro che tanti lo fanno per puro opportunismo .. oh ecco il nuovo carro su cui saltare su, ma non è importante. La cosa bella è vedere che una ventata di novità ha già portato un qualcosa di mai visto, o di raramente visto. Oggi il campo per l’elezione del Presidente della Repubblica si è improvvisamente ripulito: sono rimasti due nomi, uno di fronte all’altro, due personalità (minuscolo, nel senso del carattere) diverse, due idee diverse, due quadri diversi; ma molto più uguali di quel che sembra, per il ruolo che dovranno ricoprire, due persone serie e rappresentative di quella garanzia che ci serve: la serietà.

scopaOggi sare felice, sereno, nel vedere il Parlamento votare e scegliere tra queste due persone, senza vincoli di partito, di colore o di schieramento, semplicemente votando col cuore e con la testa. Se io fossi là, oggi sarei veramente indeciso su chi votare, ma voterei, sicuro fino all’ultimo che oggi è il giorno Giusto, il giorno pulito.

Tutto questo non ci sarebbe se non avessi(mo) avuto tanto coraggio 55 giorni fa.

PS (domenica, 21 Aprile): ho sbattuto la testa nel comodino e mi sono svegliato … e ora sì che siamo alla follia.

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