Il titolo l’ho preso dalla conclusione di un articolo scritto un anno e mezzo fa, che si intitola boe e che, se avete voglia, potete leggere come prefazione a questi miei nuovi pensieri.
Ci sono dei sogni destinati a rimanere dei sogni, e che vivono con noi per sempre, perché non sono realizzabili o perché non sono di nessuna utilità ma, per noi sognatori, è giusto che colorino la nostra fantasia e ci diano lo spunto per pensare, in continuazione, a quanto si possa fare nella Vita.
Poi ci sono dei sogni che invece sono realizzabili, anche questi vivono con noi per tutta la vita, e sono altrettanto importanti per ogni sognatore, specialmente se poi si sono realizzati, perché ci ricordano che si possono raggiungere tanti risultati, se ci si applica con passione e con dedizione, con costanza e con volontà.
Volontà, è il centro di questo articolo, ma è anche il centro dell’essere effettivi nella propria vita, di essere efficienti nel proprio lavoro, nell’essere concreti nei propri progetti.
E qui veniamo al dunque, parlando del perché il vecchio “boe” è tornato così attuale, dopo più di un anno e mezzo, del perché non si sono scuse e non possono esserci.
Con passione e dedizione, con costanza e con volontà si era finalmente aperta una speranza per iniziare a sviluppare tutta una serie di attività legate al mare, in primis, solo per una precedenza temporale, alla Vela da usare come volàno per crearne di nuove. Un sogno che in tanti inseguivano, chi prima e chi dopo, da decine di anni, lasciando sulla strada milioni di euro (sì, ragazzi, milioni di euro) di possibili investimenti, puntualmente affondati nella miopia generale e tramutati in emorragie di denaro e di risorse mai messe a frutto.
Finalmente si era aperta una speranza, finalmente era nata un’idea slegata da tutte quelle antipatie da osteria, al di fuori dagli interessi (personali ed economici) che per anni hanno afflitto la potenziale crescita della città, finalmente era nato un progetto mirato a unire e non a dividere, un progetto mirato a crescere e non a implodere. Un progetto che non chiedeva nulla in cambio, se non che la Città dimostrasse la volontà di farlo partire.
E invece ieri, nonostante le richieste presentate che non avrebbero impegnato nessuno, né guastato nessun altro progetto, tantomeno avrebbero creato problemi, ma solo portato qualcosa alla nostra comunità, abbiamo assistito ad un funerale al posto di quello che sarebbe potuto essere un battesimo di una nuova opportunità per Imperia.
E’ un problema di volontà: mi appare evidente che il disegno sia diverso.
“E quando arrivi a terra vedi le facce di tutti i regatanti che credevano in te, sicuri che avresti buttato giù le boe in tempo, per fare quella prova fantastica, regalata dal vento che finalmente è girato, la prova decisiva, quella che porta lo scarto in classifica, facendola diventare giusta ed equilibrata. E quelle facce sono scure, deluse e arrabbiate: il vento c’era, le boe no ….
Grazie per le foto di IWR 2014:
a Franco Lacqua
a Paolo Cugudda ©, a sostegno di AIDMED Onlus – Associazione Italiana Distrofia Muscolare di Emery Dreifuss
Un pensiero riguardo “… non ci sono scuse.”