Alfonso

Alfonso,

è andato. Senza una parola, non riusciva più neanche a dirla.

Alfonso per me è una capanna di legno a Borgomaro, è un coniglio di peluche al quale ho fatto un vestito di jeans, è un abbraccio al funerale di Donato, è Brunilde che gli ha stretto la mano, solo ieri.

Una di quelle persone che conosci da quando sei nato, che forse conosci di più perché raccontato dai suoi amici che sono anche i nostri genitori, e che ti basta vederlo una volta ogni tanto per capire che è così, esattamente come lo conosci.

I suoi amici sembrano quasi la sua famiglia, per me, mentre della sua famiglia ho ricordi vaghi, lontani; ma i suoi amici ne parlavano sempre, e il mio abbraccio va per prima a loro, a mio papà che lo ha aspettato tra le nuvole, a mia mamma, a Vasco e Graziella, Franca e Marcello, Carla e Massimo, che stasera saranno tristi e silenziosi, immersi nei loro ricordi.

E noi, figli dei suoi amici, lo ricorderemo come fossimo ancora bambini.

Buon Viaggio

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