A seguito dell’intervento del Consigliere Comunale Dott. Casano sulle problematiche relative a Assonautica Imperia e Vele d’Epoca, ho deciso di scrivere e pubblicare una lettera per esporre il mio punto di vista sulla questione, perché continua a esserci poca chiarezza attorno a questo problema e le discussioni che affiorano sono a mio avviso molto riduttive.
La lettera è stata indirizzata al Sindaco e alla Giunta Comunale, al Consiglio Comunale, al Presidente della Camera di Commercio di Imperia, al Direttivo di Assonautica Imperia, al Comandante della Capitaneria di Porto di Imperia e alle testate giornalistiche locali.
Il titolo, e qui ringrazio Gianluca con il quale abbiamo sorriso (per non piangere) sulla triste situazione, vuole racchiudere la storia di un problema che a Imperia ha già raggiunto 5000 puntate, o forse più, ma del lieto fine neanche l’ombra: ImperiaNoVela
Ecco il testo della lettera.
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Oggetto: ImperiaNoVela
Gentili Signore e Gentili Signori,
facendo riferimento a quanto appreso dai notiziari online riguardo alla richiesta del Consigliere Dott. Casano, che ringrazio per l’attenzione, di discutere l’argomento Vele d’Epoca nel prossimo Consiglio Comunale, in qualità di Cittadino imperiese, operatore nel settore dell’industria nautica, appassionato del Mare e altresì Consigliere di Assonautica Imperia, vi invio la presente per chiarire il mio punto di vista sulla situazione di Assonautica Imperia che, nonostante sia stata spiegata a più riprese, sembra sia ancora confusa.
Visto l’interesse e l’importanza che Assonautica Imperia ricopre all’interno della nostra Comunità, sento di dover esprimere la mia posizione, con lo scopo di chiarire fin quanto possibile questa triste situazione che tocca tutti, anche coloro che potrebbero sentirsi non coinvolti, visti i numerosi risvolti di cui è composta.
Purtroppo, nonostante e finalmente sia stato espresso un certo interessamento alla questione, ho dovuto constatare che anche in quest’occasione tutta la problematica è stata riportata alle sole Vele d’Epoca, ma come già spiegato in più sedi non sono le sole Vele d’Epoca ad essere coinvolte.
Circoscrivere la discussione alle sole Vele d’Epoca nell’eventualità del Consiglio Comunale sarà oltremodo riduttivo, vista la grande opportunità gettata al vento.
La squadra
Ho accolto con grande entusiasmo l’invito a unirmi alla squadra di Assonautica Imperia in quanto avevo visto un’enorme potenzialità e avevo avuto l’impressione che il terreno fosse fertile per dare un’accelerata e una spinta di qualità allo sviluppo della nautica nel nostro territorio. Gràvito nel mondo della nautica da trent’anni circa (durante i quali sono già stato consigliere sia di Assonautica in passato, sia di Club Velici della Città) e la Vela oltre che la mia passione è anche il mio lavoro; per cui nonostante non sia nuovo a esperienze di questo tipo, questa volta avevo visto qualcosa in più: una vera squadra ricca di competenze, di conoscenza e di determinazione, insomma un potenziale veramente speciale.
L’offerta
In un momento in cui la nautica è in crisi a livello generale, e nella nostra Città specialmente a causa del protrarsi nel tempo di incompetenze, decisioni sbagliate e opportunità non sfruttate, mettere a disposizione il lavoro, le idee e i progetti di una squadra così forte sembrava qualcosa che sarebbe stato colto al volo. Il mandato che il Consiglio Direttivo di Assonautica Imperia ha proposto ai soci e per il quale è stato eletto era forse ambizioso, ma molto chiaro: essere da volano per lo sviluppo, il miglioramento, la diffusione e il supporto alle attività nautiche in Provincia, strutturando dove necessario, senza duplicare quanto esistente. Abbiamo interpretato questa Missione proponendo un’idea e un relativo progetto che, facendo delle Vele d’Epoca una delle tante opportunità su cui lavorare, spaziasse dalla cultura nautica, all’agonismo, alla gestione di eventi sportivi e di richiamo turistico, affiancando alle Vele d’Epoca altre manifestazioni analoghe in modo da creare richiamo e indotto non solo una volta ogni due anni, ma con più regolare frequenza. Non si chiedeva nulla in cambio, se non gli spazi necessari sia allo svolgimento delle suddette attività, sia alla gestione di alcuni ormeggi al solo scopo di sostenere l’Associazione e re-investire i proventi nelle strutture necessarie e nelle attività. Non abbiamo chiesto soldi o contributi, ma la possibilità accedere alla gestione di Calata Anselmi (attraverso le vie e gli strumenti legali amministrativi disponibili), molto poco in confronto al beneficio che il territorio avrebbe avuto. Abbiamo chiesto solo la possibilità di rendere Assonautica Imperia autonoma, per gravare ancora meno sulle spalle della contribuzione pubblica e per essere a servizio della Comunità a costo pressoché nullo. Tengo a precisare che spazi e strutture sarebbero state a disposizione di tutte le Associazioni che operano nel settore, di tutta la Provincia, e che il nostro progetto non prevedeva di sostituirci a chi da sempre combatte in questo settore, ma di dar loro lo sbocco e liberarne le potenzialità
Le ragioni dello stop al progetto Assonautica
La mancanza di volontà
Anche se le (pochissime) risposte che abbiamo ottenuto (trasformate spesso in silenzi strategici) tirano in ballo la burocrazia o la congiuntura legale-amministrativa del bacino portuale di Porto Maurizio, è lampante che lo stop al progetto sia arrivato solo per mancanza di volontà o per diversa volontà (a seconda dei punti di vista) perché le soluzioni e le situazioni positive alla discussione dello stesso c’erano e ci sono tutt’ora. La burocrazia è un facile scudo da usare per rimbalzare ed evitare le discussioni.
Mancanza di volontà diretta dell’Amministrazione Comunale di Imperia che non ha voluto abbracciare questa opportunità.
Mancanza di volontà indiretta della Camera di Commercio di Imperia che avrebbe potuto interessarsi di più e aiutare Assonautica in questa fase.
In questo panorama abbiamo invece ricevuto attenzione e supporto dal Comando e dagli uffici della Capitaneria di Porto di Imperia che, per quanto di loro competenza, hanno sempre dimostrato apertura e disponibilità alla risoluzione delle problematiche in essere.
Le risposte insufficienti
Come già accennato, trincerato dietro la scusa della burocrazia, il Sindaco e Assessore ai Porti, che inizialmente ci aveva dato precise indicazioni su dove sviluppare il nostro progetto, ha improvvisamente cambiato idea senza affrontare un discorso costruttivo alternativo, di fatto precludendo qualsiasi progresso. Cambiare idea è lecito, ci mancherebbe, ma il modo e la successiva totale chiusura sono risultati a dir poco incomprensibili.
La Giunta Comunale, nonostante alcuni componenti fossero al corrente di quanto stava succedendo, non ha evidentemente mai espresso un sufficiente interesse o provato ad esprimere nelle sedi amministrative diversa opinione o stimolare costruttive discussioni.
Il Consiglio Comunale, nonostante presumo sia informato visto che comunque da Dicembre gli organi locali di stampa descrivono questo problema, ha espresso solo sporadico interesse (sporadico fino ad oggi) e comunque mai dall’ala della maggioranza.
La CCIAA è stata alla finestra, a guardare gli eventi.
L’incomprensione
L’essenza della problematica qui esposta è stata sempre ridotta alla questione Vele d’Epoca, questione sì importante, ma non principale. La squadra di Assonautica era chiamata a lavorare su un progetto ben più ampio, che oltre alle Vele d’Epoca, prevedeva il potenziamento delle attività legate alla Vela al Windsurf e al Surf (scuola, diporto, ricreazione, agonismo, eventi sportivi, turismo sportivo, stage per squadre sportive), al rilancio di attività scomparse nel tempo come la Canoa ed il Canottaggio (sia a livello sportivo che ludico/ricreativo), organizzazione di eventi del calibro delle Vele d’Epoca, sinergie con il nascente Museo Navale, con l’Istituto Nautico Andrea Doria, con i Cantieri Navali in un’ottica di sviluppo turistico e di recupero della cultura marinara e nautica, e della creazione di nuove o maggiori opportunità di lavoro. Invece, il tutto è stato ridotto a una sterile discussione sulle sole Vele d’Epoca, problema di facile risoluzione se affrontato in tempo con le necessarie competenze.
La mancanza di una visione
Mentre in Assonautica la Visione e la Missione della squadra al lavoro è estremamente chiara, al di fuori non esiste una visione ampia e aperta su dove si voglia andare e su cosa si voglia raggiungere, e questo determina una grossa difficoltà a relazionarsi con la parte istituzionale sul progetto su cui stavamo lavorando. Purtroppo ogni situazione viene affrontata a singoli comparti stagni (vedi sopra il problema “progetto generale-capitolo Vele d’Epoca”) e dunque non c’è modo di costruire dinamicamente un progetto partendo da un’idea ed arrivando al risultato. Esempio piccolo ma eclatante (e pesante per Assonautica) il montaggio e lo smontaggio degli scivoli e dei pontili usati per IWR2014, l’ennesimo investimento non messo a frutto (sprecato).
Cosa vedo oggi
La mancata opportunità
Come Consigliere di Assonautica e come Cittadino ho trovato profondamente negativo l’indirizzo di chiusura e affondamento di questo progetto in quanto rappresentava un’opportunità d’oro per tutta la nostra Comunità. Opportunità d’oro perché a fronte di un “investimento” in spazi e al “cambio di gestione” di alcuni posti barca (peraltro ultimamente poco utilizzati) ci sarebbe stato un ritorno sia di immagine (per la Città e per il Porto), sia di indotto sul territorio, sia economico, il tutto senza la necessità di attingere alle casse pubbliche ma con l’intento di finanziare in via privata (come del resto già succede in Assonautica: le risorse di cui dispone sono private a tutt’oggi per 80%)
La frustrazione
Tutto quanto riportato sopra mi ha prodotto un senso altissimo di frustrazione, nel vedere l’enorme (e voglio sottolineare enorme) investimento che è stato fatto, investimento intellettuale, di tempo e di rinunce che purtroppo non ha portato a nulla.
Queste dunque le ragioni del problema generatosi attorno ad Assonautica Imperia, a chiarimento anche del fatto che la mancata opportunità è dovuta al completo disinteresse che ci ha circondato, e che ci circonda tutt’ora, disinteresse che, unito a un po’ di quella presunzione di chi non si vuol far aiutare quando ne ha un estremo bisogno, rischia anche di oltrepassare il confine del rispetto del lavoro svolto e della conoscenza spesa.
Il mio apporto è stimolato da un forte senso civico e di volontà nel cercare di aiutare a risollevare situazioni a dir poco complicate, ma la sordità istituzionale oggi non mi permette più di continuare a sprecare il mio Tempo, l’unica ricchezza di cui dispongo.
Imperia, 27 luglio 2015
Cordiali Saluti
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