Aspetto solo l’invito .. ormai sono agibile per una vera Cena dei Cretini (chi non ha visto il film farà fatica a capirmi oggi .. solo oggi?).
Potrei parlare per ore della mia nuova passione per i semini: ormai anche Mari inizia a guardarmi con un espressione vagamente canzonatoria quando mi vede trafficare. E’ che mi dà un senso di orgoglio vedere una piantina spuntare dalla terra, proprio da quel semino che ho faticosamente accudito per settimane, prima di ficcarlo nel vasetto-incubatrice, al tepore della serretta portatile.

Sono tutte una diversa dall’altra, eppure vengono dallo stesso frutto, crescono nella stessa terra, bevono la stessa acqua, sono infestate dalle stesse lumache (maledette lumache si sbranano tutto), prendono lo stesso sole: una è alta l’altra è corta, una è glabra l’altra ha un sacco di getti, una è rigogliosa e l’altra è rachitica, una sembra seccare e l’altra sembra rinascere.
Questa piccola comunità vegetale, nonostante la sua varietà di razze e caratteristiche, vive in un ambiente molto equo: tutte hanno diritto alla luce dello stesso sole, tutte si prendono lo stesso freddo, tutte prendono l’acqua dallo stesso innaffiatoio, tutte si prendono le coccole quando vado a salutarle ..
Perché a noi esseri umani, invece, riesce così difficile accettare questa specie di equità? Lasciamo perdere l’utopia delle mie piantine, perché l’essere umano non è un dragon fruit che cresce al Parasio, e io non sono qui a sognare un mondo equo al 100%, preferisco sognare con un pochino di egoismo, se non altro per soddisfare il piacere del sogno, ma continuo a chiedermi perché neanche l’idea venga accettata con una certa naturalità.
Perché è di equità che stiamo parlando qui, non stiamo parlando di soldi, o di ricchezza, o di potere, stiamo parlando di avere accesso alle stesse opportunità, tutti, allo stesso modo: dopodiché saremo come le mie piantine, tutti diversi, cresciuti secondo le nostre capacità e le nostre caratteristiche.
Ma non va così: la nostra società funziona in un modo diverso; che sia per carattere, che sia per pura sopravvivenza, abbiamo fatto nostri dei comportamenti discriminatori che non fanno che alimentare questo sistema del quale continuiamo a lamentarci.
Prendiamone una a caso .. la Cancellieri: è equo quello che ha fatto? No di certo, eppure “tutti” lo trangugiamo dietro giustificazioni campate per aria. Allo stesso modo di quello che telefona all’amico impiegato per velocizzare una pratica. Che sia di Governo, o della vita di tutti i giorni, è un sistema talmente radicato e diffuso che sarà difficile da cambiare perché molto spesso i primi a richiedere equità sono quelli che l’equità non la praticano.
E se ci sono arrivato io, aiutato dai miei semini, ci possiamo arrivare in molti; e quando i Cretini da invitare a Cena saranno molti, troppi, i padroni di casa inizieranno a far fatica, e non si divertiranno più tanto.
PS: dimenticavo, c’è anche una pianta carnivora ..